Artisti 2013
ALICE PASQUINI
//ITALIA//
Alice Pasquini nasce a Roma nel 1980, dove tuttora vive e lavora. Non è solamente un artista ma anche disegnatrice, scenografa e pittrice. Dopo aver conseguito il diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma si è trasferita a Madrid dove si è specializzata in disegno d’animazione manuale per il cinema e televisione presso la Scuola ARS ANIMACIÓN. Nel 2004 ha conseguito il titolo di specialista in arte e critica d’Arte presso la Universidad Computense di Madrid. In Italia ha lavorato presso il fotografico de Il Venerdì di Repubblica ed è direttore artistico della rivista Greenager. Ha firmato commissioni con grandi griffe internazionali come Ferrari, Nike, Toyota, Rizzoli, Renault, Range Rover, El Cortes Ingles, Pitti Uomo, Gazzetta dello Sport e SKY.
Si sono interessati a lei l’Huffington Post, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Messaggero, il TG1, France2,SkyArte e centinaia di blog e siti internet. Inoltre, è stata testimonial per HTC e ha illustrato Vertigine, una graphic novel scritta da Melissa P. edita da Rizzoli.
La sua indole apparentemente calma nasconde, in realtà, un inquietudine interna da cui deriva l’incessante esigenza di spostarsi continuamente da una città all’altra. Nella sua carriera, iniziata a inizio anni 2000, ha vissuto e lavorato in Spagna, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Olanda, Russia. Ha varcato i confini dell’Europa realizzando opere pubbliche in tutto il mondo: dal Marocco all’Australia. Non contenta del panorama europeo si è spinta in Marocco e perfino in Australia.
La romana è considerata tra le più famose street artist del mondo insieme a Blu, Sten&Lex, Bansky, JR, C215, Faith 47 e Swoon. Secondo una classifica degli street artist basata sul gradimento facebook pubblicata da Urban Painting, Alice è tra i primi dieci urban artist più amati al mondo con oltre 42.000 persone che seguono il suo profilo sul social network. Ampio consenso scaturito dal saper interpretare lo spirito del suo tempo con una poesia in grado di colpire con la stessa intensità occhio e cuore dello spettatore.
Nonostante il lavoro d’illustratrice, Alice non ha mai interrotto la sua personale ricerca pittorica fino a decidere di slegarsi totalmente dall’ambito accademico-istituzionale continuando a creare opere in strada. Armata di stencil, pennarelli, pennelli e bombolette colora le metropoli eliminando il grigiore che abitualmente ci circonda. I suoi lavori, realizzati con vernice spray colorata e pittura acrilica, sono formati principalmente da ritratti sviluppando, così, una continua indagine sul corpo e sui volti umani.
Il suo inconfondibile stile si contraddistingue per l’impiego di tinte antitetiche, fredde VS calde, poiché, come lei stessa afferma: “Lavoro con la luce e non con i colori”. Questo contrasto tra i toni di colore presente nei suoi sfondi fa emergere sagome femminili, disposte in varie pose, e dipinte attraverso una linea decisa e spessa.
Alice ha realizzato opere sia su muri di innumerevoli metropoli, sia su vari supporti di recupero come buste di cartone, superfici metalliche o lignee, segnali stradali o peltro o molto altro ancora..
Il fascino di usare object-trouvé, caratterizzati da una superficie logorata dal tempo e contenitori di memorie passate, stimola la fantasia della creativa romana che vi interviene conferendogli nuova vita e nuovi connotati.
Protagoniste indiscusse dei suoi lavori sono donne di carattere, bambine arrabbiate, impertinenti, curiose e solitarie. Nonostante i suoi personaggi suscitino nello spettatore sensazioni di dolcezza e sensualità la sua volontà d’espressione va ben oltre. Le sue opere sono, infatti, un inno alla donna in quanto individuo indipendente, capace di affrontare ogni situazione o difficoltà.
BORONDO
//SPAGNA//
Borondo nasce a Segovia in Spagna nel 1989. Dopo essersi diplomato presso il Liceo Artistico I.E.S Margarita Salas di Madrid, prosegue gli studi in Belle Arti presso l’Università Complutense di Madrid. Nel 2011, a soli 22 anni, arriva a Roma grazie ad una borsa di studio vinta presso l’Accademia di Belle Arti della capitale, dove si è subito imposto sulla scena street-art divenendo una delle giovani promesse dell’arte contemporanea. Il suo lavoro, come afferma il curatore e storico dell’arte Simone Pallotta, si basa su ‘un’estetica classica espressa attraverso un linguaggio ultra-contemporaneo ma allo stesso tempo antico, anzi primordiale.’ Sempre Pallotta ha precisato che lo stile dello spagnolo ‘graffia’, mettendolo in rapporto con il grande artista statunitense Jean-Michel Basquiat, uno dei più grandi esponenti del graffitismo, non per il suo lavoro ma per la sua personalità.
Egli realizza le sue opere principalmente nello spazio urbano, interagendo con le strutture architettoniche e superfici di ogni genere. Il suo personalissimo stile è basato su un uso misurato del colore con un evidente preferenza per il nero. Fulcro della sua poetica è l’introspezione umana rappresentata principalmente attraverso figure antropomorfe che esprimono, attraverso conturbanti pose, il loro carico emozionale accentuato da un’atmosfera malinconica che ritorna in tutti i suoi lavori. Corpi umani affusolati dipinti attraverso l’impiego di tinte monocrome che si amalgamano alla perfezione con gli edifici su cui sono realizzate. Masse su cui è possibile osservare ogni singola pennellata posta sulla parete. Un tratto distintivo che denota la padronanza di molteplici tecniche artistiche, che vanno ben oltre quelle tipiche dell’urban art, consentendogli di giungere a risultati strabilianti che incantano l’ignaro passante. Membra allungate o volti riflessivi che si manifestano come fugaci presenze, fantasmi visibili solamente a chi, nonostante la frenesia della routine quotidiana, sa’ ancora coglierne la sensibilità in essi espressa. Egli ha realizzato murales in numerose nazioni europee: dalla penisola iberica alla Polonia, dall’Italia (Roma) alla Grecia (Atene). Nel 2012, in primavera, viene chiamato a Madrid per un mostra insieme all’artista cinese An Wei, a luglio é il festival di street art internazione di Roma Outdoor. In agosto è in Polonia, patria dei grandi murales per una campagna di arte pubblica legale ed illegale dove si distingue per qualità e profondità delle sue rappresentazioni. In seguito sono Lorenzo Marsili e Valeria Cicala, organizzatori di Lungo il Tevere Roma, la più grande manifestazione estiva romana a volere una sua grande installazione di acciaio e vetro in mostra permanente sul lungotevere e a conferirgli il premio LTR ART AWARD come miglior artista emergente. La sua è un’estenuante ricerca e sperimentazione sui materiali e sui diversi processi creativi e le sue opere affondano le radici nel sentire classico per aprirsi ad una profonda indagine introspettiva.
Borondo è segnalato nella pubblicazione “I NOMI ESSENZIALI DELLA URBAN ART E DEL GRAFFITO SPAGNOLO” (Mario Suarez – Edizioni Lunwerg.2011).
Borondo non è presente su Facebook e in nessun altro social network, tiene un BLOG che aggiorna a fatica.
BORONDO + SBAGLIATO
//SPAGNA + ITALIA//
SBAGLIATO e BORONDO dopo la realizzazione dei loro muri ufficiali per il festival hanno deciso di ritornare sul territorio per una progettualità comune che gli ha visti impegnarsi in sinergia sulla torretta Enel di via dei Frassini nel centro di Gaeta.
Muro realizzato in via dei Frassini a Gaeta, Torretta Enel
DALeast
//CINA//
DALeast è un artista nato in Cina nel 1984. Ha iniziato a lavorare in strada nel 2004, dopo aver frequentato l’Istituto di Belle Arti. La formazione accademica si riflette nelle sue opere, note per la sinuosità, l’ibridazione con la scultura ed il forte impatto a livello dimensionale. Egli predilige operare in spazi urbani periferici e abbandonati.
Nel suo lavoro risultano fondamentali il senso della prospettiva, la potenza dei particolari ed il rapporto spaziale tra i singoli dettagli. Il mondo figurativo di DaLeast è composto da enormi animali raffigurati su imponenti architetture che si trasformano grazie ad una singolare dilatazione delle forme che permette allo spettatore di coglierne ogni piccola rifinitura. Le sue opere sembrano così prender vita grazie a strisce nere metalliche che s’intrecciano tra loro fino ad animare un disegno dai confini morbidi ed indefiniti, simbolo del temporaneo transito di ogni essere vivente sulla Terra.
DOMENICO ROMEO
//ITALIA//
Domenico Romeo, classe 1988, nasce a Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Dopo aver concluso il liceo scientifico si trasferisce a Roma per intraprende gli studi universitari in Giurisprudenza. Nonostante i buoni risultati ottenuti in ambiti accademico, decide di abbandonare il corso di laurea per indirizzarsi verso il mondo delle arti visive, ambito nel quale è stato coinvolto sin da adolescente. Attualmente continua gli studi seguendo il corso di Graphic Design presso lo IED di Roma. Parallelamente coltiva l’interesse per l’illustrazione, la calligrafia, la pirografia e l’incisione di diversi materiali.
I suoi lavori nascono dai sogni ovvero dal ricordo confuso di ambientazioni e personaggi generati dal mondo suo onirico come lui stesso afferma: ‘Da qualche mese ho iniziato a raccogliere il materiale che lo Spirito dei sogni lascia tra le pieghe della memoria. Al risveglio riordino i ricordi, appuntando le fasi salienti di storie apparentemente prive di senso. Ricalco i tratti dei volti di persone mai viste, ridisegno la silhouette di animali fantastici. Smonto e rimonto i pezzi sperando in un filo conduttore, in una traccia di razionalità. Divido parole, accatasto lettere che fluttuando perdono pezzi e ne acquistano di nuovi. Si trasformano generando nuove lettere, nuove parole di nuovi linguaggi. Proprio come accade nei miei sonniloqui. Così si fondono insieme immagini e frasi misteriosamente, come altrettanto misteriosamente si accende la scintilla che dà vita al sogno. Tutto sembra privo di quel senso che io continuerò a cercare.’
(DUDEMAG.IT – Dude magazine | Sonniloqui | 2012).
La sua produzione si avvale sia di simboli grafici ricercati, che danno origine a silhouette di animali, sia di volti umani. Una ricerca tutta incentrata sul segno e sulla sua simbologia, riallacciandosi a contesti molto lontani nel tempo, come le miniature medievali, ma anche all’attuale propensione di alcuni giovani artisti verso un’attento studio della calligrafia (vedi Luca Barcellona, Brus..).
EME DE M
//SPAGNA//
Fin da piccola EME DE M cercava qualsiasi angolino per giocare con i colori. Da allora ha sempre provato ad esprimersi attraverso le arti plastiche e sin dal principio ha sentito forte attrazione verso i graffiti e Street Art. Nel 2005 ebbe il suo primo contatto con la bomboletta, realizzando il suo primo graffiti, in strada, di notte, con una sua amica. Con uno stile puramente Naif e con semplicità di forme, esprime un mix di illusione – disillusione nei confronti del mondo in cui vive. Cerca di captare la bellezza che nasce dall’impronta della propria società consumata. Innamorata delle forme semplici, colori in “halftone”, caratteri con stilo un po’ retro, è anche amante della fotografia, infatti ritrae, graffiti, street art e tutto ciò che la incuriosisce.
Porte realizzate in via Duomo a Gaeta, ex Macelleria Ciccone
ESCIF
//SPAGNA//
Nasce in Spagna, vive e lavora attualmente a Valencia dopo aver vissuto a Firenze, in Messico e a Londra. É uno degli artisti più conosciuti della scena artistica spagnola ed europea. Ha infatti esposto in numerose gallerie quali: Luis Adelantado di Valencia, la Montana Gallery di Barcellona, Carmichael Gallery di Los Angeles, Strychnin Gallery di Berlino o la Pow Gallery di Londra. Incontra il mondo dei graffiti nel 1996- 97 e la sua arte evolve nel tempo dal lettering, alla ripetizione di un’immagine, l’occhio, per approdare ad un universo di personaggi dove la firma, o tag, scompare del tutto. Accanto alle figure compaiono spesso elementi quali scale e recinzioni. Come lo stesso autore spiega, questi sono elementi simbolici (la scala come canale o accesso a qualcos’altro e la recinzione come frontiera o delimitazione) che di volta in volta vanno a costruire le storie che Escif intende raccontare. L’azione del movimento cui alludono questi stessi elementi è un parte fondamentale del pensiero dell’artista: dall’aria che respiriamo, al sangue che ci mantiene vivi, al moto terrestre, tutto è in continuo movimento.
Muro realizzato in via Serapide a Gaeta, Campo di Calcio
FAITH 47
//SUD AFRICA//
Da Cape Town proviene la street artist Faith47, classe 1979. La beniamina sud-africana ha dipinto ed esposto in tutto il mondo, anche se la maggior parte delle sue opere si trovano nella sua città natale ed a Johannesburg, capitale dello stato africano. I suoi murales invadono le strade di molte metropoli mondiali: da Cape Town a Miami, da NYC a Shanghai da Londra a Milano. Oltre a realizzare diversi progetti murali, ha partecipato ad importanti esposizioni in gallerie ed a progetti su scala internazionale operando al di là della sua madrepatria. Il tutto ha contribuito ad aumentare in pochissimo tempo la sua fama a livello mondiale.
Le superfici su cui opera non sono solo i muri cittadini ma anche materiali recuperati, come vecchie porte, insegne, persiane, arricchiti dalla mescolanza di pittura ad olio, vernice spray, grafite e collage.
Lo stile e l’energia delle sue opere sono facilmente riconoscibili grazie alle tipiche colature che fungono da firma ai suoi lavori. L’interesse di Faith è individuare le tracce e le memorie lasciate dalle persone che vivono nel luogo in cui esegue i suoi interventi per dar origine ad interazioni che dialogano perfettamente con il tessuto urbano, fino a suscitare nello spettatore enigmi visivi che sembrano collegarsi a misteri e simboli occulti.
La sua arte è imperniata sulla denuncia sociale, biasimando i soprusi subiti dagli ultimi, l’aphartheid e lo sfruttamento sul lavoro.
A ciò affianca un lavoro di ricerca sulla natura rappresentando creature selvagge che si riappropriano degli spazi sottratti dall’uomo e dal cemento. Nelle sue ultime opere la preoccupazione per il mondo naturale diventa il tema predominante: i molteplici collegamenti tra uomini ed animali o tra uomini e natura danno origine ad una riflessione sullo sfuggente e contraddittorio rapporto che la natura umana ha con il mondo circostante. Scopo ultimo di queste opere è rendere l’umanità cosciente che ha ancora molto da imparare dalla sfera vegetale e animale.
HOPNN
//ITALIA//
HOPNN vive e lavora a Parigi dove ha esposto in diverse gallerie ed ultimamente ha partecipato al progetto artistico della Tour 13. è cresciuto artisticamente a Roma dove ha studiato all’accademia delle belle arti. Street artist romano di adozione ma originario della provincia di Ancona, classe 1981, adora alternarsi tra poster,tele e muri,é cofondatore della galleria d’arte Laszlo biro(Roma) con cui ha collaborato per due stagioni.Ha esposto in diverse collettive ed eventi artistici sui muri romani .Ha partecipato alla manifestazione Strike the Street lo scorso anno, ma è anche illustratore ed ideatore assieme ad altri della rivista “Il Piatto”. HOPNN firma le sue opere a cielo aperto,è l’ideatore di quella formula alfanumerica con cui ha imbrattato i muri e le menti della capitale gloriosa, ovvero +BC = -CO2, un invito più che esplicito ad utilizzare la bicicletta per gli spostamenti. I colori scelti dall’artista per le sue realizzazioni sono per lo più il bianco neutro della tela che fa da sfondo alla scena rappresentata, un terreno fertile su cui far scivolare il colore nero delle sue biciclette e quel tocco di rosso che rende tutto più vivace e lascia un’impronta sulla tela, un suggello dell’artista sulla sua opera. La sua fuga dalla convenzionalità che ostacola il nostro pensare e agire lo rende inquieto e sognatore, Yuri è artigiano della sua fantasia con cui costruisce le sue biciclette e il mondo che gira intorno ad esse, egli fa della sua espressività un connubio di colori e forme che escono fuori dall’apparenza e lanciano un messaggio più che artistico e più che sociale.
Muro realizzato in via Flacca in zona Piaja, a Gaeta , ex capannoni cartiera
HYURO
//ARGENTINA//
Hyuro è un artista originaria dell’Argentina, oggi vive e lavora a Valencia, in Spagna. Ha iniziato a dipingere in strada dopo aver conosciuto lo spagnolo Escif. Da allora non è trascorso molto tempo. La scelta di operare in the street nasce dalla ri-scoperta di questa location come luogo ideale per esprimersi e comunicare con un pubblico più ampio.
I suoi lavori sono caratterizzati da uno stile semplice, pulito e fumettistico che per certi versi ricorda i manga giapponesi. La predilezione per le tinte monocrome, principalmente bianco e nero, è in perfetta sintonia con il tono cupo delle atmosfere dipinte nelle sue incursioni murali, dove illustra le preoccupazioni e le paure che ogni singola identità nasconde nel suo essere.
Tra i vari temi affrontati primeggia il costante interesse nei confronti dell’interiorità umana ed in primis di se stessa. Infatti, soggetto cardine delle sue opere è il corpo femminile, spesso messo in relazione con animali ed elementi naturali. La sua è una sottile riflessione sull’identità, individuale e collettiva, e sulla libertà sentite come condizioni imprescindibili ed inalienabili dell’individuo.
La sua predilezione per il disegno su carta e l’utilizzo di penne e matite rigorosamente nere la differenzia nettamente da altri urban artists. Ha realizzato murales in varie città della Spagna, come Valencia, ma anche in altre metropoli europee come Roma, Hannover, Praga, Zurigo, Stavanger (Norvegia) ed in nazioni extraeuropee come Messico e Argentina.
LUCAMALEONTE
//ITALIA//
Lucamaleonte nasce nel 1983 a Roma, città dove vive e lavora. Laureato all’Istituto Centrale per il Restauro della capitale. L’artista ha iniziato realizzando i suoi primi lavori sui muri di Roma e, nella seconda metà degli anni Novanta, ha iniziato ad esporre nel circuito galleristico e museale. In origine ha operato con poster e adesivi per poi passare alle opere su tela. Maestro dello stencil, è tra i fondatori dell’International Poster Art. Il romano è tra i pochi creativi al mondo ad utilizzare mascherine e vernice per realizzare stencil multilivello molto elaborati e caratterizzati da una sovrapposizione di numerosi strati di colore. La sua constante apprensione votata al perfezionamento di questa pratica artistica, l’ha condotto ad elaborare uno stile inconfondibile caratterizzato da un immaginario medievale che si sposa alla perfezione con l’arte di strada. La sua ricerca espressiva, infatti, affonda le sue radici negli antichi bestiari trecenteschi reinterpretati attraverso la tecnica dello stencil generando, così, un ponte tra tradizione e contemporaneità. I suoi soggetti spaziano da studi sugli animali a ricostruzioni del passato archeologico attraverso la riproposizione di statue antiche: un reportage infinito di immagini che vanno a costruire un immaginario archivio enciclopedico.
Dal 2004 ad oggi il romano ha all’attivo ben oltre cinquanta mostre tra personali e collettive e ha presenziato nei principali eventi nazionali ed internazionali dedicati al genere, ad esempio nel 2008 è tra gli street artist invitati da Banksy al Cans festival di Londra. Inoltre, ha partecipato all’imponente street art group show Scala Mercalli all’Auditorium di Roma, all’esposizione itinerante Twenty Street Artists commissioned byGreen Day negli States. Ha esposto in tutto il mondo: da Milano a Melbourne e Adelaide, passando per Berlino, Parigi, e New York. Con il collettivo francese Stencil History X, l’artista ha esposto nelle principali capitali europee, da Londra a Barcellona. Non solo artista, ma anche promotore della street art internazionale, insieme agli artisti Sten e Lex ha ideato e curato le tre edizioni del festival International Poster Art a Roma, mostra internazionale di poster, giunta ormai alla terza edizione.
Nel 2010 e nel 2011 è stato chiamato con gli Orticanoodles a tenere due workshop al MART di Trento e Rovereto. Recentemente è stato contattato dall’ambasciata ItaloBrasiliana per il progetto Mural Italia-Brasil, per il quale ha realizzato diversi interventi murali a Salvador in Brasile (2012). Inoltre, ricordiamo la mostra alla Casa dell’Architettura di Roma a Marzo del 2012 che ha riscontrato un grande successo di pubblico.
MALABROCCA
//SPAGNA//
Debutto d’onore per Malabrocca che si esibisce per la prima volta in occasione di questa edizione del festival Memorie Urbane. Progetto concettuale dietro il quale si celano noti street artist, la cui identità rimane celata.
Il nome prende spunto da Luigi Malabrocca, ciclista su strada e ciclocrossista italiano che nacque quasi quarant’anni fa in un paesino del sud Italia. Gli infiniti fallimenti personali, emotivi e sportivi sono stati i leitmotiv che hanno caratterizzato la sua vita poco rilevante, vissuta in un susseguirsi di risultati scarsi ed insignificanti. Tuttavia, le sue sconfitte sono state grandiose. ‘Gli ultimi saranno primi’, recita un famoso proverbio, tuttavia Malabrocca sarà sempre l’ultimo: uno status quo che divenne la sua ragione d’essere. Luigi non è un artista. Possiamo definirlo uno sportivo poiché ha scelto di ritirarsi volontariamente per esplorare il mondo di chi vive al confine, al margine del circuito delle corse.
Quando cercava di impressionare faceva un’arte discreta, mentre quando cercava di passare inosservato faceva opere monumentali. Così le piccole sfide quotidiane diventano fallimenti eroici, le gesta più audaci ed intrepide appaiono come storie ordinarie. Fa della goffaggine una scienza empirica e della precisione devozione. Malabrocca fugge dalle corse per lavorare ai suoi progetti. È interessato poco o niente all’arte, tanto meno all’arte urbana e men che meno all’urbano. Tuttavia, adora la strada. Luigi Malabrocca non è professionale, né amatore e nel suo tempo libero dipinge pareti.
MARTINA MERLINI
//ITALIA//
Martina Merlini è un artista visiva bolognese, nata 1986. Attualmente vive e lavora a Milano.
Illustratrice ma non solo. La sua indagine artistica spazia dal mondo naturale all’universo della geometria. Soggetti privilegiati dei suoi disegni a matita sono uccelli o animali del sottobosco caratterizzati da una tratto nervoso e oscuro che acquista maggior rigore e nitidezza nelle sue raffigurazioni geometriche. Tra le tecniche espressive utilizzate: il disegno, il collage, i murales e le installazioni ambientali. La sua attenzione verso i volatili la spinge inizialmente ad osservare immagini dei pennuti all’interno delle pagine dei libri di biologia o atlanti naturali, mentre ultimamente il punto di riferimento per la sua fantasia è divenuto internet.
Martina è alla continua ricerca di un equilibrio tra le sue radici figurative come illustratore e le sue astrazioni minimaliste, tra la crudezza inerte delle strade e la sua aspirazione alla delicata bellezza nelle sue pitture murali. Questa lotta costante per l’equilibrio è ciò che rende interessanti i suoi molteplici lavori: dai quadri, ai murale, alle installazioni.
Lo spettatore, osservando le sue raffigurazione, prova l’ebbrezza di una rinnovata immersione nella natura riscoprendo il piacere di perdersi all’intermo di un bosco incantato.
Martina è attiva dal 2009: organizza la mostra itinerante di serigrafie LOOP, collabora con la galleria d’arte contemporanea milanese Assab One per l’allestimento e l’ideazione di eventi artistici, pubblica con numerose riviste e etichette indipendenti. Dal 2010 intraprende il progetto installativo Asylum, un’installazione progettata e realizzata in collaborazione con Tellas, artista sardo, ed Enrico Gabrielli, sound designer e curatore dell’ambientazione sonora. L’opera consisteva in un nido da lei costruito seguendo la tecnica degli uccelli e circondato da una miriade di pennuti disegnati a matita e pennello. Un’affascinante progetto itinerante che ha toccato città come Milano, Bologna e Palermo e Foligno, all’interno di Attack Festival. Nell’estate del 2012 viene invitata a partecipare a ‘Living Walls’, primo festival di street art al femminile, ad Atlanta (USA). Sempre nel 2012 inaugura la sua prima personale ‘Lebe, anthology of african gods’ al Ram Hotel di Bologna.
MILLO
//ITALIA//
Le opere di Millo nascondono un mondo interiore che prende forma piano piano, in punta di piedi ma irrompe con la sua forza come una poesia di forme ed emozioni che lentamente si riflette su ogni superficie su cui si posa il suo sguardo scrutatore, sempre rivolto verso il rapporto tra l’individuo e il mondo tangibile che lo circonda. (ziguline) Millo nasce a Mesagne BR, nel 1979. Dopo gli studi in Architettura porta avanti una personale ricerca estetica nel campo della pittura, concentrandosi sul rapporto tra lo spazio e l’individuo muovendosi dalla micro alla macroscala. Riceve diversi premi e riconoscimenti in ambito nazionale tra cui il Premio Celeste. Partecipa a numerosi eventi di street art italiana: Pop up (Ancona), Urban Area e Crack! (Roma), Lumen (Salerno), Visione Periferica (Teramo) Il futuro nelle tue mani (Bra). Roma ospita due delle sue mostre personali “Nell’aria c’è un mondo invisibile” nel 2011 e “Missing” nel 2012. Nel frattempo le sue opere sono esposte a Milano, Bologna, Firenze, Parigi e Lussemburgo. Nell’estate 2013 Millo è a Londra dove dipinge diversi muri sulle strade di Shoreditch ed è ospitato con la sua personale dal titolo ‘’Clumsy’’ alla Hoxton Gallery. Diversi media nazionali ed internazionali si sono interessati al suo percorso, Ziguline, Dude Magazine, Rooms Magazine, Wanderland magazine.
Muro realizzato in via Flacca zona Piaja a Gaeta, ex capannoni cartiera
MONEYLESS
//ITALIA//
Teo Pirisi, in arte Moneyless, è nato a Milano nel 1980, attualmente vive e lavora a Lucca.
La sua attività spazia dalle illustrazioni agli interventi murali, fino alle installazioni. La sua ricerca è caratterizzata da un’investigazione sugli elementi più puri che esistono nella vita quotidiana. Egli deve il suo segno grafico alla strada, dove è nato come artista e dove si è fatto le ossa durante la scena dei graffiti degli anni ’90. Qualche anno più tardi abbandona la bomboletta spray per concentrarsi sull’astrazione. Obiettivo primario della sua ricerca artistica è svestire le singole lettere dell’alfabeto puntando la sua attenzione al solo aspetto formale, alla loro presenza fisica e geometrica, distaccandosi dal loro significato intrinseco. Da queste forme ha successivamente estrapolato figure geometriche pure, basilari in quanto sono quelle su cui poggia tutto ciò che esiste in natura: triangoli, cerchi e quadrati. Semplici strutture da cui nascono le sue complicate configurazioni.
Attraverso queste forme Moneyless vuole giungere ad un intima relazione con lo spettatore, lanciandogli una sfida sull’ambiente in cui esse sono inserite ovvero costringendolo a trovare il posto che incornicia l’opera d’arte. Con questa semplice operazione l’artista aiuta il fruitore a scorgere le molteplici visioni e prospettive che ogni singolo sito nasconde in sé. Ne deriva una volontà di allontanarsi dal mondo attuale, governato dal traffico e dall’inquinamento, per rivelare una possibile via uscita tramite una poetica basata sull’essenzialità delle strutture rigorose. Le sue opere nascono dalla volontà di integrarsi nello spazio in cui agisce e dall’esigenza di modificarne i confini attraverso la creazione di nuove forme. I suoi elementi geometrici, le sue sottili linee, sembrano sospese negli ambienti in cui opera, sia naturali sia fatiscenti, risultando in stretta relazione con la natura, il tempo e lo spazio.
Dal 2008 partecipa a numerosi festival di street art in Italia e all’estero, viene incluso in pubblicazioni internazionali sull’argomento e perfeziona le sue installazioni di corda e filo. Nel 2012 inaugura la sua prima mostra personale alla Soze gallery a Los Angeles.
MP5
// ITALIA //
Il lavoro di MP5 è una traiettoria nera senza alcun ripensamento.
L’idea di un mondo fatto di un bianco e nero feroce in cui non c’è una sola forma ma tante che tutte appartengono ad una umanità assolata, accecante. Un’ estetica radicale che lascia emergere i conflitti della modernità con richiami all’inconscio ma anche alla coscienza politica e sociale.
Da anni I suoi disegni trovano spazio nei fumetti, nelle illustrazioni, nelle locandine per manifestazioni politiche, concerti, festival di teatro e sui muri delle principali nazioni europee come la Spagna, la Francia, La Germania, L’ Italia, La Croazia, la Slovenia e La Svezia.
Le sue installazioni sono state esposte in festival, gallerie e musei italiani ed internazionali come il Museo Macro la Pelanda (Roma), il museo Caos (Terni), La biennale dei giovani artisti dell’europa e del mediterraneo (Napoli) il teatro India (Roma) la galleria Patricia Armocida (Milano), la Bedeteca de Lisboa (Lisbona), il festival Napoli Comicon (Napoli), il festival Rdce Zore (Lubiana), il festival Crack (Roma), il festival Lumen (Salerno).
Si sono interessati al suo lavoro numerosi media nazionali e internazionali tra cui il canale televisivo ART’è France, il settimanale D di Repubblica, il magazine Il Mucchio e il settimanale Internazionale che ha ritrovato nella sua opera una finestra sui sogni, gli incubi le cose proibite e altri fantasmi propri del cinema surrealista o del più recente cinema di David Lynch.
Ha pubblicato due libri: Palindromi (ed. Grrrzetic) e Acqua Storta (ed. Meridiano Zero) che le è valso il premio Micheluzzi come miglior disegnatore al Napoli comicon 2011.
SAM 3
//SPAGNA//
SAM3, classe 1980, è nato a Elche, in Spagna, attualmente vive e lavora a Madrid.
All’inizio degli anni ’90 risale il suo esordio artistico con graffiti eseguiti sui muri della città o su cartelloni pubblicitari abbandonati. Da sempre preferisce operare su vaste superfici presenti nel tessuto urbano delle metropoli europee ed americane, come facciate degli edifici o cartelloni pubblicitari. Non solo interventi esterni di grandi dimensioni. Ultimamente, l’eclettico ispanico, ha deciso di sperimentare ulteriori tecniche: dalla mural-art alla creazione di sculture fino a realizzare una serie di filmati con la tecnica dello stop motion e dell’animazione.
Nel corso degli anni ha imperniato il suo lavoro sulla realizzazione di opere monocromatiche che hanno come protagonisti figure umane caratterizzate da larghe silhouette nere senza volto che si stagliano sulla superficie pittorica per dar origine a forti contrasti di colore e ad interessanti giochi d’inversione ed alternanza tra pieni-vuoti, negativo-positivo. Inoltre, occorre riconoscere a SAM3 la capacità di interfacciarsi con suggestioni e sentimenti differenti all’interno di una stessa opera, così da bilanciare ed intervallare una deliziosa poeticità con un’ironia coinvolgente. Nonostante l’apparente semplicità del suo idioma, facilmente accessibile al pubblico di massa, la sua arte, si basa sulla continua ricerca di simboli ed immagini sempre nuove poiché egli concepisce la sua attività come strumento di svelamento delle molteplici realtà nascoste nella vita odierna. Le sue incursioni murali sono visibili in numerose città della Spagna (Murcia, Santiago de Compostela, Valencia), a Berlino, in Francia (Besançon), a Lisbona, a Vienna ma anche in Italia (Roma, Gallarate).
Importanti nel suo percorso artistico sono i numerosi video realizzati con la tecnica dello stop motion e dell’animazione. In Exsitu in situ del 2009, realizzato in occasione della sua personale presso Anno Domini gallery, San Jose, CA, Sam 3 ha dato vita alle sue figure nere attraverso due colori, il bianco e il nero e numerose silhouette in costante trasformazione.
Classic Dance del 2011, è l’ultimo degli esperimenti artistici di Sam 3 realizzato con la tecnica dello stop motion; statue classiche cantano e ballano al ritmo di musica dance anni 80 nei diversi scenari dove sono collocate, come un dance floor inaspettato.
SBAGLIATO
//ITALIA//
bagliato è un artista dall’identità celata. Il suo lavoro consiste principalmente nell’installazione in ambienti urbani di poster raffiguranti porte, finestre ed elementi architettonici in generale che generano curiosità e sconcerto nei passanti. Sbagliato opera sia in modalità spot oriented che site specific. Attraverso questo lavoro di campionatura architettonica Sbagliato mira a proiettare lo spettatore in porzioni di spazio illusorie, creando un lavoro per la strada che proviene dalla strada ma allo stesso tempo risulta lontano dai canoni autoghettizzanti della street art, che tendenzialmente offre risposte esplicite all’osservatore.
Obiettivo ultimo di Sbagliato è far sorgere domande e dubbi. Le sue installazioni murali sono interventi sofisticati e al contempo semplici, capaci di parlare a chiunque: sia ad un pubblico occasionale che ad uno spettatore esperto, sia chi conosce la storia dei codici architettonici che a chi, trovandosi di fronte ad una sua installazione, comincia a pensare a cosa c’è oltre quel muro. Non sappiamo neanche noi chi si cela dietro Sbagliato ma possiamo affermare con certezza che egli vede cose che noi non possiamo vedere. Porte e finestre appaiono su muri, ponti, scogli e chissà dove altro. Sbagliato, probabilmente, soffre di claustrofobia perché i suoi interventi hanno chiaramente lo scopo di aprire gli spazi chiusi e, forse, anche di solitudine perché dietro quelle finestre e quelle porte c’è una possibilità di vita che prima non c’era.