Arrivati sani e salvi all’ultimo intervento “ufficiale” di Memorie Urbane con Sbagliato che si è divertito a sconvolgere le visuali abitudinarie del centro storico di Terracina e del centro di Gaeta. Sbagliato con l’intervento di Gaeta ha dato una degna chiusura al festival durato due mesi, che sono stati lunghi e faticosi ma pieni di soddisfazioni. Grazie a tutti per il sostegno. Stay Tuned per Dopo Festival con artisti in arrivo. Di seguito potete leggere un bel testo di Alessia Carlino dedicato all’intervento di Sbagliato.
Nel 1937 una commissione esaminatrice presieduta da Marcello Piacentini diede incarico ai progettisti Guerrini, La Padula e Romano di dare vita al Palazzo della civiltà italiana, meglio noto ai più come Colosseo Quadrato. L’edificio di lì a poco sarebbe diventato il simbolo di un nuovo quartiere in costruzione, l’EUR, ovvero il luogo atto ad accogliere l’Esposizione Universale di Roma. Il razionalismo architettonico degli anni del regime germina nelle premesse teoriche del gruppo dei sette architetti provenienti dal politecnico di Milano che nel 1927 fondarono il MIAR, acronimo del Movimento Italiano per l’Architettura Razionale, le strutture edili divennero la quintessenza di un funzionalismo monumentale sapientemente amalgamato ad un nuovo nascente neoclassicismo semplificato. Sbagliato è un progetto artistico che nasce in seno alla definizione illusionistica della dimensione architettonica cittadina; partendo dalle asserzioni dell’architettura razionale, il gruppo di artisti ha deciso di operare a Gaeta, nell’ambito del festival dedicato alla street art intitolato Memorie Urbane, riuscendo a contestualizzare in maniera coerente un intervento che genera un senso di estraneità ottica. La scuola elementare Virgilio è il tipico esempio di una progettualità urbanistica che negli anni ’30 coinvolse il litorale pontino, le linee rette dell’edificio divengono per il gruppo di Sbagliato l’imprescindibile anello di congiunzione con il Palazzo della Civiltà Italiana di Roma. L’opera, intitolata Causa Effetto, parte da un concetto di trasposizione: le due torri laterali dell’edificio scolastico costituiscono le strutture perfette per accogliere l’illusionismo raffigurativo che è la firma riconoscibile di Sbagliato. Come fosse un trompe-l’œil seicentesco, la scuola di Gaeta accoglie le finestre posticce del Colosseo quadrato in un contesto anonimo e quotidiano, la percezione visiva è sorprendente, l’intervento ha coerentemente sovrapposto due architetture che sono il frutto di una stessa matrice estetica.
Nel progetto di Sbagliato c’è anche una forte componente concettuale, donare ad una scuola elementare le sembianze del palazzo che viene dedicato alla civiltà del lavoro è il segno tangibile di una volontà che cerca di sottolineare quanto una struttura scolastica abbia nel suo scopo fondante quello di formare i bambini di oggi che un giorno prenderanno sulle loro spalle le sorti del nostro paese. Un popolo di poeti, di artisti, di eroi,di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori, l’intervento di Sbagliato suggerisce la dicitura monumentale che circonda la testata del Colosseo Quadrato, è il pensiero portante di un’opera che ha nelle sue peculiarità la dimensione illusionistica ma che lascia ai fruitori il senso di una memoria storica che guarda inevitabilmente al futuro. La metodologia di ricerca utilizzata da Sbagliato segna anche gli interventi del gruppo nel centro storico di Terracina. Tra i vicoli della cittadina, dove è ancora visibile un tratto dell’Appia antica, gli artisti sono intervenuti attraverso l’utilizzo di finti elementi architettonici. L’illusione di una scala, un cancello in ferro battuto, piante che sbucano da un uscio, la trasposizione artistica dei creativi, in questo caso, riflette l’esigenza di integrarsi con il contesto storico urbano, gli interventi arrichiscono il tessuto cittadino, stabiliscono un forte dialogo con l’architettura circostante, interagiscono con lo spettatore che diviene l’inconsapevole fruitore di un ambizioso progetto creativo.