È passato un po’ di tempo dal nostro appuntamento con Human Landscape. Paesaggio urbano, paesaggio umano, la giornata di conference con la quale abbiamo approfondito il tema di un ambiente del tutto nuovo e inteso come relazione di forze più che come scenario. Gradita ospite è stata, come ricorderete, Elisa Pierandrei, giornalista e arabista. Il suo intervento ci ha portati a conoscere la scena “urban” dei dirimpettai nord-africani ed è stato molto apprezzato dal pubblico e dagli addetti ai lavori.
In questi giorni è uscita la nuova edizione di Urban Cairo. La Primavera araba dei graffiti per Informant Editore. Un ottima occasione per approfondire in maniera unica, questa tematica così attuale.
Che l’Egitto sia un paese centrale negli equilibri di questa porzione di mondo chiamata Mediterraneo, e non solo, lo si può verificare ogni giorno. E che la guerra, la rivoluzione, la libertà non siano questioni astratte o lontane dal nostro vissuto quotidiano, anche questo ormai appare piuttosto evidente. Il merito di Urban Cairo è proprio di intrecciare la narrazione storico-politica con l’emergere di una vibrante sensibilità artistica che vive e partecipa alla protesta, riversandosi nelle strade e utilizzando i muri come bandiere.
Pagine così vive e contemporanee non possono che assumere la natura di eBook, creatura digitale che trasforma appassionanti reportage narrativi in analisi storico-critiche sempre fresche e sensibili ai cambiamenti. Ed allora ecco la seconda versione del testo uscito nel 2012, a seguito della cosiddetta “primavera araba” egiziana.
Ricco ed interessante, Urban Cairo è una ricerca vissuta in prima persona, fatta di volti, strade, odori, cibo, telefonate, come anche di comunicazioni interrotte, persone che non puoi più incontrare, rumore assordante e paura. Tutto nasce dall’essere lì, per ragioni di studio, della giornalista e arabista Elisa Pierandrei e dalla sua curiosa abitudine di leggere sui muri, per cogliere l’appassionante dibattito a cui partecipa quella che viene definita “arte di strada”, in luoghi dove la libertà di espressione è assai meno scontata che da noi.
Capire cosa vogliano dire gli artisti vuol dire anche avere un’idea di quello che sta succedendo in luoghi come una piazza Tahrir surriscaldata dalla protesta, e l’autrice racconta i cambiamenti a colpi di botta e risposta su strada tra writers ed esercito in uno scenario di soli due anni fa ma che riesce a rendere più chiara anche la situazione odierna, fatta a volte di ragioni senza senso.
Farsi guidare dalla Pierandrei porta a scoprire i primi graffiti in un contesto davvero pieno di divieti, per capire come vengano fuori proprio nel momento in cui parlare diventa più pericoloso e proprio nei luoghi più in vista. Coraggio, passione e consapevolezza sono le vere armi degli artisti che, con un rigoroso senso etico, non si tirano in dietro di fronte alla responsabilità di farsi promotori del cambiamento. Un racconto denso ed appassionante, ricco di quei dettagli che hanno cambiato la storia, una storia ancora viva e tutta da comprendere. Una storia in cui l’arte diventa metafora e narrazione privilegiata di quello che sta succedendo. Una narrazione fisica, che dai social network si trasferisce in strada, come segno di una libertà conquistata. Graffiti, stencil, pop culture, poster art, tutti i linguaggi confluiscono per alimentare questa nuova lingua giovanile di protesta e riappropriazione degli spazi.
Grazie all’ipertesto, l’autrice ci consente di vedere il live di alcune raffigurazioni murali che aiutano a dare volto, colore e atmosfera alla narrazione, già fresca e ricca di suggestioni. E poi ci sono le persone: gli artisti finalmente rivelati a livello umano e le donne che sono le più coraggiose di tutti. Speranze e delusioni. Man mano che il tempo passa, la situazione politica si fa più intricata e le violenze non accennano a cessare. Tutte raccontate in blog, spesso ancora ricchi di informazioni, da scoprire durante la lettura in modalità interattiva. Anche se poi spesso la chiave che la Pierandrei utilizza per comprendere meglio l’aria che tira sono proprio i racconti della street art.
La nuova edizione si apre con la sezione dedicata ai graffiti delle donne, protagoniste attive e coraggiose di questa “rivoluzione con l’arte”, seguita spesso ad una ribellione per le violenze di cui queste donne sono state vittime nel passato di repressione sotto il regime di Mubarak, del quale nel libro viene raccontata la caduta, ma anche in questi giorni di rivoluzione e contro-rivoluzione, come viene chiamata quella dei Fratelli Mussulmani di Morsi.
Inedito anche il racconto della transizione, nella quale vengono allo scoperto “intermediari, come curatori, galleristi o alcuni street artist stranieri” ed è qui che l’autrice comincia a tessere un filo che collega l’Egitto con il resto del mondo mentre parallelamente comincia ad analizzare i diversi punti di vista della scena locale, come quello delle cosiddette Sorelle Mussulmane, diffusi sui media internazionali. La questione della “rivoluzione rottamata” e della caduta del governo “medievale” di Morsi, sono un dedalo in cui Elisa Pierandrei si inoltra, senza perdere la strada, con un contributo rilevante che si affianca a quello degli analisti delle principali testate giornalistiche e che l’autrice ha raccontato in diretta nel suo seguito blog sul portale Linkiesta, chiamato appunto Urban Cairo.
E poi il governo di El Sisi, il turismo che non c’è più, le strade irriconoscibili de Il Cairo, la Costituzione e un tentato epilogo che forse aspetta solo di essere nuovamente aggiornato: con gli occhi sempre aperti su questa parte del mondo.
Divertente per tutti i curiosi, imperdibile per gli addetti ai lavori o per gli amanti del graffitismo tradizionale e della street art, indispensabile per chi lavora a vario titolo nel mondo dell’informazione, appassionante per tutti quelli che lottano ogni giorno per le giuste cause nel tentativo di realizzare un mondo migliore di quello che abbiamo.
L’ebook è disponibile in formato epub e mobi a 2,99 euro su Amazon, e su Kindle Store, Ibookstore di Apple, BookRepublic, LaFeltrinelli, Google Play Store,Kobo Store e tanti altri.
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Buona Lettura!
Mariangela Capozzi